venerdì 14 maggio 2010

Pericolo dimissioni

Voltaire, nella sua infinita e illuminata saggezza, era solito mugugnare a proposito del lavoro. "Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno," andava dicendo per le strade di Francia. Per conto mio, il lavoro, il mio lavoro, non solo allontana la temibile triade, ma mi dà anche gioia.

Tra qualche ora, tutto questo finirà e io mi ritroverò disoccupato e mendicante per colpa di una scimmia poco più che antropomorfa: Macaco2. Un giorno, così all'improvviso mi guarda e mi fa:

"Calcio balilla eh."
"Cosa?"
"Calcio balilla!" Ridacchia.
"Ho capito, metti anche un verbo, così facciamo una frase completa."
"Calcio balilla," e con uno sforzo sovrumano aggiunge "giocare."
"Vuoi giocare a calcio balilla? Non ti ferma nessuno, per me puoi giocare a calcio balilla tutti i giorni, basta che lo fai lontano da me."
"Ehehehe, calcio balilla, Paul." Al che mi alzo, gli faccio partire lo screen saver così almeno i colori e le forme che mutano sullo schermo lo tengono buono per un po'.

Lascio perdere tutta la faccenda. È noto che Macaco2 ogni tanto salti fuori con una trovata demenziale, poi tutto finisce lì.

Qualche giorno dopo l'ominide reitera la scenetta.

"Calcetto! Balilla!" e intanto finge di avere fra le mani le manopole del gioco ed emette suoni imbarazzanti.
"Rieccolo. Su, dai non fare così. C'è un modo in cui io possa alleviare le tue pene? Lo vuoi del cianuro?"
"Sai giocare?"
"Beh, a suo tempo, all'oratorio giocavo in porta e me la cavicchiavo."
"Ok." Si alza e proclama all'intero ufficio che sta organizzando un torneo di calcio balilla aziendale, che lui giocherà con me e che chi non è coniglio (di gomma) deve per forza partecipare e dimostrare la propria virilità. La sfida viene ignorata dai più, ma non dal boss supremo e sempiterno.

"Calcetto aziendale? Ci sto. Giochiamo io e M. Quando?"
Con gli occhi che brillano guarda il supercapo e con aria di sfida (mentre gonfia il petto a dismisura) Macaco2 chiede che sia stabilita una data.

Attonito, cerco di pensare che tutto questo sia solo un brutto sogno. E questo non lo è proprio. La sera è stata fissata per oggi.

Ho due scelte:

1. vincere (ammesso e non concesso che sia possibile) ed essere licenziato dal supercapo.

2. perdere (appositamente) e subire le ire di Macaco2 che mi rinfaccerà la cosa per almeno un decennio, portandomi così a dare le dimissioni (perdita di lavoro), o a commettere un omi(ni)cidio (perdita della libertà).

In qualunque scenario quello che ci perderà veramente qualcosa sarò solo io. Mi rendo conto di essere un uomo misero e particolarmente sfortunato. La cosa meravigliosa è che Macaco1 (l'altro polo della coppia di corpi senza mente) sta incitando il collega peloso. Altri colleghi hanno preso parte alla faccenda creando tensione, aspettative e polemiche. Perché nessuno pensa ai miei sentimenti? Perché nessuno mi lascia vivere un'esistenza tranquilla?

Comunque, la decisione è stata presa. Stasera, fuori da qui passerò in farmacia a comperare una grande quantità di sonniferi. Se la cosa si mette per il peggio posso sempre lasciare questo mondo in modo indolore. Soprattutto senza essere licenziato! Nessuno licenzia un ingegnere (brillante e intelligente come me) per demeriti sportivi! Nessuno!

Ci saranno aggiornamenti sulla faccenda, ma se non dovessi farcela, voglio dirvi una cosa. È stato bellissimo stare con voi. Grazie per l'affetto e per la fiducia che mi avete sempre riservato. Vi voglio bene... addio!

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