lunedì 24 maggio 2010

Difesa personale

Le continue incursioni in casa mia e la presenza massiccia di ominidi semisenzienti e fastidiosissimi mi hanno fatto ponderare più volte l'acquisto di un'arma per la mia difesa personale. Scopro, con mia somma gioia, che esistono armi a libera vendita (ad aria compressa) e che proprio sabato fanno una mostra-mercato a tema. Quale occasione migliore per cominciare ad organizzarsi meglio contro Macaco 1 e 2, la truppa degli unni e mamma yeti?

Mentendo a chiunque, di buon'ora mi avvio verso la fiera. Le menzogne sono di piccolo calibro tipo vado a fare la spesa, vado a spegnere la lavatrice, vado a comperare le sigarette per i cani, io non fumo e lo sanno tutti, vado a farmi un tatuaggio con scritto 'vi odio tutti', vado al diavolo, vado a un congresso pallosissimo in cui si parla di informatica secca, vado a fare l'agopuntura, vado a chiedere le elemosina in stazione, vado a una manifestazione di GreenPeace, vado a trovare la tua ragazza che ti odia e vuole parlarmene mentre facciamo le capriole, vado a vedere l'Inter che gioca, vado, adesso vado, non seguitemi, meglio per voi.

Vado. Il viaggio è tranquillo, mi perdo solo tre volte. Una delle mie doti è il senso dell'orientamento. So perdermi ovunque: non riesco a seguire le indicazioni che mi vengono fornite. Così per dispetto, se la gente mi dice di svoltare a destra io faccio il contrario. Sono un po' anarchico, ma alla fine arrivo sempre a destinazione e, cosa ancora più sconvolgente, riesco a tornare a casa (pensate all'Africa). In questa zona ci sono già stato una volta per una misera fiera dell'elettronica un paio di anni fa. Potrei riconoscere il posto lontano un chilometro. Infatti, con la sicurezza di una guida alpina entro in un parcheggio enorme che, secondo i miei calcoli, dovrebbe essere esattamente a qualche metro dalla fiera. Il fatto che il parcheggio sia vuoto dovrebbe insospettirmi, ma non mi curo di queste ansie, pago il parcheggiatore pachistano (lui mi chiede 300 rupie io gli lancio 1 euro) e mi incammino verso la fiera.

Dopo un paio di ore di tentativi inutili e dopo aver chiesto indicazioni a chiunque, arrivo. Noto che il parcheggio della fiera è similissimo a quello che ho scelto io, l'unica differenza sta proprio nella presenza della fiera nelle vicinanze. Mi metto in coda e aspetto il mio turno per prendere il biglietto. Quando sono vicino alla cassa mi metto in ginocchio e tento di farmi passare per un bambino, ma la cassiera non ci casca, avrei dovuto radermi meglio. Varco la soglia del capannone e comincio a respirare l'atmosfera del magico mondo delle armi.

C'è tutto e il contrario di tutto. Una grande sezione è dedicata a robe storiche e da collezionismo. Ci sono addirittura delle scarpe usate da un soldato americano (immagino morto). Se il prezzo fosse abbordabile... ogni volta che passo di fianco a un banchetto vengo supplicato dal mercante. Compra la spilla, compra la medaglia, compra i guanti, compra il fucile, compra la mitraglia, compra la divisa dei carabinieri, compra il passamontagna, compra la jeep, compra il carrarmato, compra il soldatino di piombio colorato a mano da mio figlio che fa gli anni proprio oggi e che ti vuole tanto bene, compra l'elmetto prussiano, compra! Mi faccio scudo con le mani e dico no con la testa. Solo per accontentare i più petulanti compro qualcosina qui e là. Robetta.

Giro tutta la fiera in cerca delle armi ad aria compressa, ma trovo soltanto quelle per il soft air, pratica squallida da dementi che utilizzano poco armi giocattolo. La giro una volta, due, tre, quattro. Niente da fare, o il mauser tedesco o la pistolina di plastica, niente via di mezzo. Indispettito infilo la porta e cerco di tornare verso l'auto parcheggiata chissà dove. La trovo dopo qualche ora di ricerca, mi siedo e metto in moto. Mi guardo nello specchietto retrovisore e penso che l'elmetto prussiano mi dona un casino!

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