giovedì 29 aprile 2010

Come al cinema

Mentre concludo le ultime faccende lavorative, faccio una lista di cose da comperare. Oggi mi tocca di nuovo la spesa. Eppure mi sembrava di aver già comprato abbastanza per qualche mese. Verdura fresca, insalata, pomodori, finocchi. Un po' di pane non guasta. Prendiamo anche delle schiacciatine da portare in ufficio. Poi mi manca il ferro da stiro, sai mai che mi venga voglia di appiattire gli abiti. Mettiamo in lista anche una scatola di preservativi XL tanto per impressionare la commessa. Chiudo il portatile e mi fiondo al supermercato.

Recupero un cestino con manico estensibile e rotelle e mi avvio nel marasma degli scaffali. Mi stupisce ogni volta la quantità di roba che la gente compera. Si vedono girare carrelli che rasentano la tonnellata di peso. Coppie di pensionati che spingono Ettolitri di acqua in confezioni da sei. Massaie che ponderano ogni scelta: tortellini ai funghi o ricotta e spinaci? Entrambi. I bimbi scorrazzano nel reparto giocattoli. C'è qualcuno che tenta di farsi una cultura personale leggendo qualche libro o qualche rivista di divulgazione, mentre altri ci danno dentro con l'headbanging mentre ascoltano l'ultimo abominio di Ramazzotti E poi ci sono io con il mio cestello con le ruote ancora vuoto.

Con passi decisi mi porto in una zona di osservazione. Vedo laggiù in fondo le verdure. Vado a prendere le verdure. Mi accaparro del pane più o meno di giornata. Trovo, ma con fatica, le schiacciatine. Devo prendere quelle gusto pizza perché quelle normali sono finite. Alla fine vado a cercare il ferro da stiro. Mentre mi avvicino al reparto piccoli elettrodomestici, noto un capannello di gente. Saranno una dozzina di persone, disposte più o meno in circolo, tutte che stanno rimirando qualcosa. Mi avvicino con un po' di sospetto. Cerco di intrufolarmi per curiosare l'oggetto di tanta meraviglia. Quando la vedo il cuore comincia ad accelerare. Mi sorprendo mentre batto le mani e spingo via una persona. La agguanto e la stringo a me, la abbraccio e se potessi le farei anche le fusa. Ho risolto tutti i miei problemi legati alla cucina: sto per comprare la macchina dei popcorn. Ora mi basta trovare il mais e sono a posto! Nella foga pianto il cestello nel reparto piccoli elettrodomestici. Pazienza, domani torno e lo recupero. Trovo il mais, corro a pagare, trotto fuori verso l'auto e a tutta velocità mi catapulto verso casa. Sono eccitato come un bambino a Natale. Oh che meraviglia! Non so contenere l'emozione. Una volta in casa, sventro la scatola e tiro fuori la macchina. Il libretto di istruzioni ha fatto una brutta fine durante l'apertura dell'involucro di cartone, ma non mi servono istruzioni per una cosa così primitiva. Mi sembra semplicissimo: verso il mais nella macchina (preventivamente attaccata alla corrente elettrica), la chiudo con il suo coperchio e pigio il bottone.

Detto, fatto. Attacco la macchina alla presa, verso il mais (metà confezione), copro e pigio. La macchina scaldandosi emette il tipico odore di nuovo che fanno tutti questi aggeggi appena comprati. Sento anche un leggero sibilo. Passano alcuni secondi e il primo chicco di mais esplode. Io mi metto a ridere come un matto. Sono preso da una tale frenesia che mi metto a girare a vuoto per la cucina. Ecco, penso, servirà una zuppierina dove mettere i popcorn. Mi volto verso la credenza per vedere se ho qualcosa del genere. Nel frattempo, all'interno della macchina i chicchi di mais, esplodono e saltano con maggiore frequenza. Forse troppa frequenza. Ne ho la conferma quando guardo la macchina. Il coperchio è sollevato da una montagna di fiocchi bianchicci che spinti dalle minuscole esplosioni dei chicchi sottostanti si stanno impadronendo del ripiano. Molti chicchi sono già sul pavimento e ho la sensazione che il peggio debba ancora arrivare. infatti il ritmo sale inesorabile e la cascata bianca si versa rovinosamente sul pavimento. Con la zuppierina cerco di arginare l'onda anomala di popcorn raccogliendoli dal pavimento per versarli al sicuro sul tavolo.

Ci vogliono alcuni minuti per arrivare alla conclusione del processo. Io sto ancora travasando popcorn dal pavimento al tavolo. Un po' sono triste: mi spiace buttare via così tanto sale per condire tutti i popcorn. Però la cosa mi consola perché avrò da mangiare per almeno 3 giorni.

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